Ci sono periodi, situazioni, persone che ci fanno sentire bene, in pace, invincibili. Talmente invincibili da dimenticare tutto il resto, da dimenticare che c’è un mondo che ci circonda.
“È meraviglioso”, penserete – il mio classico “penserete” non vi è mancato neanche un po’, scommetto – ed era ciò che pensavo anch’io. È meraviglioso fin quando non ti svegli, fin quando non ti rendi conto che, come dice Katy Perry, stai cadendo dalla “nuvola nove” (dal settimo cielo, nda).
Eh già, perché questi periodi, queste situazioni e queste persone passano, per un motivo o per l’altro.
Apri gli occhi e senti il mondo scivolarti da sotto i piedi, capisci che non è tutto sotto il tuo controllo, che le cose ti sfuggono dalle mani senza che tu nemmeno te ne renda conto. Ti accorgi che la Terra ha continuato a girare mentre tu, dall’alto della tua invincibilità, sei rimasto fermo a pensare che non avresti potuto desiderare di meglio.
Forse è vero, forse hai fatto bene a vivere appieno ogni singolo istante, a goderti quella felicità che sembrava così reale. Ma il punto è sempre quello: il mondo ha continuato a girare e tu ora ti trovi indietro.
Eri circondato da opportunità che hai rifiutato perché ti sembravano nulla in confronto a ciò che avevi; da amicizie che nascevano; gruppi che si formavano; da cose belle che succedevano, ma che a te non sembravano mai belle abbastanza rispetto al resto.
Svegliandoti ti rendi conto che avresti voluto anche tu far parte del mondo, senza estraniartene così tanto.
Stavi vivendo una favola, sì, ma il libro della tua vita è un romanzo.
E, così, non ti resta che far scoppiare definitivamente quella bolla di sapone nella quale ti eri rintanato e riprendere a girare intorno alla Terra proprio come un criceto sulla sua ruota.
Hai imparato che “panta rei” (“tutto scorre”), ma alcune cose restano. Proprio quelle cose che, svegliandoti dal tuo sogno, rivedrai cambiate e ti accorgerai che ne avresti voluto far parte anche tu.